mercoledì 22 ottobre 2008

NON NE PARLO ANCORA

Avevo detto ieri che avrei parlato di un certo tipo di "letteratura" italiana, ma non lo faccio ancora. Voglio raccogliere bene le idee, voglio essere sicura di esprimere bene quel che penso per essere ben compresa. Voglio dire subito, invece, che il libro di ieri era "Il morso del serpente" di Elizabeth George, regina del thriller americana, anche se i suoi romanzi sono ambientati nel Regno Unito. Non solo le trame dei suoi romanzi sono intriganti, ma anche l'approfondimento psicologico sui personaggi ricorrenti, Thomas Linley e Barbara Havers soprattutto, accendono l'attesa dei lettori per le nuove storie. Qui, nello specifico, Linley è chiamato a risolvere un caso complicato: l'omicidio di due giovani i cui cadaveri vengono ritrovati nello stesso luogo, ma le modalità degli omicidi sono diverse tra loro, e questa è una grossa anomalia.
Restiamo nell'ambientazione inglese per l'incipit di questa sera: solo tre punti perché è troppo famoso! Eccolo: "E' verità universalmente riconosciuta che uno scapolo largamente provvisto di beni di fortuna debba sentire il bisogno di ammogliarsi". Che cos'è?

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